giovedì 28 ottobre 2010

Archiviata la denuncia di un trentenne accusato di stupro: la calunniatrice rischia l'imputazione

28 ottobre 2010 — Si è conclusa dopo più di due anni, col decreto di archiviazione del GIP del tribunale di Ravenna su richiesta del Pubblico Ministero Roberto Ceroni, la vicenda giudiziaria di un operaio rumeno trentenne.

L’uomo, incensurato, era finito in carcere per una settimana nell’estate del 2008 quando una diciannovenne sua connazionale si era recata dai carabinieri accusandolo di stupro. La giovane aveva raccontato di essere stata avvicinata fuori da una discoteca della Riviera ravennate dal trentenne mai visto prima che dopo averle dato un passaggio in auto, l’aveva costretta a salire in casa sua dove aveva abusato di lei per l’intera notte. Nel concludere la sua storia la giovane che si era recata in lacrime dai militari aveva detto di essere riuscita a liberarsi solo la mattina successiva.

Sin dall’interrogatorio di garanzia, era stata però diversa la versione dell’uomo che aveva parlato di gelosia da parte della ragazza nei confronti della compagna ufficiale. Per dare maggior solidità alle sue affermazioni aveva raccontato la sua abitudine di riprendere di nascosto alcuni dei suoi rapporti intimi. La videocassetta che mostrava il rapporto per lo più consenziente tra i due era stata prodotta dal suo difensore agli inquirenti e il giudice aveva disposto la revoca della custodia cautelare. L’uomo ora si trova in patria, mentre la giovane rischia di essere accusata di calunnia.

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