venerdì 16 aprile 2010
Per gli uomini denunciati di stupro o pedofilia vale la presunzione di colpevolezza
Per gli uomini denunciati di stupro o pedofilia vale sempre la presunzione di colpevolezza, ossia diventano colpevoli nell'istante stesso in cui vengono denunciati e scagionati solo quando emergono prove a loro favorevoli. Può trattarsi di testimonianze, prove oggettive come filmati o registrazioni, oppure di pesanti contraddizioni da parte della calunniatrice. Emblematico a questo proposito è il caso di Carlo Parlanti, condannato solo sulla base della testimonianza della sua ex convivente. In quel caso tuttavia non solo non vi erano prove oggettive a suo sfavore, ma erano addirittura state portate dalla difesa intercettazioni tra la presunta vittima e la procura che mostravano inequivocabili una complicità tra la procura e la signora per far condannare il Parlanti senza prove. Queste, assieme alle contraddizioni della donna, in questo caso non sono state neanche prese in considerazione dal tribunale che ha emesso una sentenza di colpevolezza nei confronti di Parlanti. Ebbene si, a volte la giustizia arriva a produrre anche questi mostri giuridici.
1 commento:
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bene specificare che non si tratta di una calunnia pedofila, ma caso mai "solamente" di una tipica calunnia femminista: donna racconta di essere stata picchiata, uomo condannato senza prove oggettive
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