domenica 14 febbraio 2010

Scagionato da un'accusa di stupro dopo aver trascorso 18 anni in carcere

Columbus, Ohio. 14 febbraio 2010 – Al 54enne Robert McClendon è stato riconosciuto un indennizzo di 1.1 milioni di dollari per aver scontato ingiustamente 18 anni di carcere. La condanna era stata comminata sulla base di una falsa accusa di stupro.

Le accuse si sono rivelate infondate dopo un test del DNA che ha dimostrato l'innocenza dell'uomo. Non è la prima volta che accadono fatti di questo tipo: il fatto è che in molti sistemi giudiziari, e in particolar modo in quello statunitense, vige quel genere di mentalità noto come "presunzione di colpevolezza". Ovvero, si è colpevoli finché non si dimostra la propria innocenza. Proprio per questo motivo molte persone vengono ingiustamente incarcerate, soprattutto quando l'accusa è quella di violenza sessuale: questo genere di reato infatti, come notato anche in un post precedente, richiede solo la testimonianza della "vittima" che assume così valore probatorio spesso incontrovertibile e dalla quale pertanto è difficilissimo, se non impossibile, potersi difendere. Anche quando la "vittima" è in totale malafede.

Fonte: Cleveland.com

1 commento:

  1. Secondo http://americaswrongfullyconvicted.com/robert_mcclendon_update.htm

    le false accuse sono state fatte da Christine Trent con l'aiuto di Paula Trent

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