29 aprile 2010, Scicli - La scarcerazione dopo 35 giorni di carcere non ha messo fine alla vicenda che ha interessato lo sciclitano Vincenzo Sinacciolo, arrestato nella prima decade di novembre dai carabinieri con la pesante accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazza. Quest’ultima, che dopo circa un mese aveva ritrattato tutto, sostenendo che il rapporto intimo fu consenziente, è stata indagata per calunnia, per cui è in corso un procedimento nei suoi confronti. Intanto è stata nominata una curatrice speciale, che è l’avvocato Gabriella Olivieri, la quale a sua volta dovrà nominare un difensore.
L’uomo, difeso dall’avvocato Pino Pitrolo, fu arrestato dopo la denuncia presentata presso il Commissariato di Polizia di Modica dal padre di una sedicenne secondo il quale la minore aveva subito la violenza sessuale ad opera di un lontano parente che era l’indagato. La giovane, conseguentemente, fu sentita alla presenza di un assistente sociale. La Procura della Repubblica di aveva così disposto il fermo di indiziato di delitto nei confronti dello sciclitano contestandogli il reato di violenza sessuale su minore, minaccia e spaccio di sostanza stupefacente. La ragazza, dal canto suo, dopo avere raccontato come stavano nella realtà i fatti, era stata risentita dagli inquirenti ai quali aveva riferito che l’atto sessuale ci fu ma consensuale, dunque senza violenza.
“Aveva paura di rivelarlo – ha giustificato il 38enne – per le conseguenze che avrebbe avuto nei rapporti con la famiglia. Lei, però, continua a mentire. Per come avrò modo di provare, non è vero che io abbia avuto alcuna relazione, alcun rapporto, neppure consensuale con la ragazza. Quest’ultima ha dimostrato di essere brava a mentire”. Nei primi giorni di giugno sarà sentita la consulente e la giovane.
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