Il primo articolo interessa il comico Alessio Saro, accusato di aver fatto sesso con una tredicenne e di conseguenza arrestato e messo in carcere, dove si trova tuttora. In rosso abbiamo evidenziato alcune parti che sarebbe bene il lettore tenesse presente nel confronto tra questo articolo e quello successivo
Seduce 13enne conosciuta su Facebook. Attore 33enne arrestato per stupro
Il comico, noto per il personaggio di «Billy Ballo», ha completamente plagiato la ragazzina invaghita di lui
Milano, 22 maggio 2009 - Si chiama Alessio Saro, ma in arte è «Billy Ballo» e «Neuron», personaggi comici apparsi in vari programmi di Mediaset e AllMusic. È stato arrestato venerdì mattina a Milano con un'accusa molto grave: violenza sessuale su una ragazzina minore di 14 anni, conosciuta su Internet tramite il social network Facebook. L'attore avrebbe approfittato del suo fascino e della sua notorietà per circuire la ragazzina e convincerla a dire bugie ai genitori, per poter fare di lei ciò che voleva. Gli agenti della Squadra Mobile di Milano lo hanno arrestato nel suo appartamento a Sesto San Giovanni (Milano), dove vive da solo.Il secondo riguarda invece una donna accusata dello stesso identico reato, rimasta anonima e poi posta agli arresti domiciliari due giorni dopo: un'educatrice accusata di aver fatto sesso con un tredicenne. Si noti che nell'articolo non compare una sola volta la parola "stupro"
Lo stupro - Proprio in quell'appartamento è avvenuta anche la violenza sessuale, la notte tra il 6 e il 7 aprile scorso. La ragazzina, invaghita dell'attore, ha accettato il rapporto, ma per legge si tratta comunque di violenza sessuale , perché la minore non aveva raggiunto la cosiddetta «età del consenso» (14 anni).
«Dormo da un'amica» - In Facebook la ragazzina aveva riconosciuto, sotto lo pseudonimo «Neuron», il comico che aveva visto in televisione, noto anche come «Billy Ballo», protagonista di alcuni videoclip trasmessi dal programma di Italia1 «Mai dire martedì» e ripresi nei siti Internet. La 13enne l'aveva contattato ed era entrata in rapporto con lui, dicendogli anche la sua età: ma lui non si è fermato, anzi ha preso accordi per incontrarla. Così c'è stato il primo incontro, al quale la ragazzina è andata mentendo alla madre e raccontandole: «Vado alla festa di una mia amica e poi resto a dormire da lei». Ma invece passò la notte con l'attore, che, secondo l'accusa, ha avuto con lei un rapporto completo. In seguito i dialoghi tra i due, su Facebook, si sono fatti sempre più espliciti: gli investigatori hanno trovato chiare allusioni alla notte trascorsa insieme, tra il 6 e il 7 aprile. Lui le scriveva di tacere, di mantenere il loro segreto, e intanto continuava ad uscire con lei.
Le indagini della madre - Un giorno l'uomo è andato a prendere la ragazzina sotto casa con la sua decappottabile, ma la madre di lei li ha visti e ha telefonato alla figlia. Lui ha detto: «Sono il fratello di una sua compagna di classe, la sto accompagnando da lei», ma la madre non ci ha creduto e ha ordinato alla figlia di tornare a casa. Poi ha cominciato a investigare, scoprendo che la 13enne non aveva mai dormito a casa dell'amica. Attraverso Facebook e parlando con le amichette con cui la ragazzina si era confidata, la madre ha scoperto la relazione; una visita dal ginecologo ha rivelato anche il rapporto sessuale. La madre si è rivolta agli agenti della quarta sezione della squadra Mobile e ha denunciato il 33enne.
Le intercettazioni - A carico di Alessio Saro vi sono anche alcune intercettazioni telefoniche e sms nei quali l'attore istruisce la ragazzina su che cosa raccontare alla madre. Saro, nelle conversazioni e negli sms intercettati, convince la ragazzina a dire agli agenti che l'ha imbrogliato, facendogli credere di avere 18 anni. Le consiglia inoltre di raccontare che, nella notte trascorsa insieme, c'era stato «un solo bacio». A quanto si è saputo, proprio poco prima di essere arrestato l'attore stava nuovamente invitando la ragazzina a uscire con lui. Nell'ordine di custodia cautelare eseguito dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Milano, l'arrestato è definito «persona in preda a irrefrenabili impulsi sessuali» nei confronti di «persone molto giovani e perciò solo sicuramente indifese». Nell'audizione protetta la minorenne ha difeso l'uomo, del quale è evidentemente infatuata, riferendo fatti completamente falsi e concordati con lui. Alessio Saro è stato quindi arrestato. La richiesta di arresto del pm Ada Mazzarelli e del carcere disposto dal gip Mariolina Panasiti [entrambe donne, ndr] è motivata dal pericolo di reiterazione del reato e, soprattutto, di inquinamento delle prove.
Rapporti sessuali con un tredicenne. Arrestata assistente sociale
I carabinieri, dopo la denuncia della madre, hanno scoperto la trentenne in intimità col ragazzino
Milano, 22 luglio 2009 - Un'assistente sociale di 30 anni è stata arrestata dai carabinieri di Milano con l'accusa di violenza sessuale: ha intrattenuto rapporti sessuali con un ragazzino di 13 anni, che doveva seguire negli studi. A denunciare la donna è stata la madre del ragazzino, che aveva intuito grazie ad alcuni sms come il rapporto tra l'insegnante e l'allievo si fosse trasformato in una relazione. I carabinieri hanno scoperto i due in intimità nell'abitazione del ragazzo. Il Comune di Milano, appresa la vicenda, ha sospeso in via cautelare i rapporti con la cooperativa per la quale lavorava l'educatrice in questione. Il contratto riguardava l'assistenza domiciliare dei minori con disagio psichico.
L'età del consenso - Ai carabinieri l'adolescente, che fra poco compirà 14 anni, ha spiegato che i rapporti sessuali avvenivano col suo consenso. La donna però è stata arrestata lo stesso: anche se il minore è consenziente, la legge ritiene violenza sessuale i rapporti con adolescenti che non hanno ancora compiuto 14 anni, e per di più l'età del consenso sale a 16 anni se la persona adulta in causa ha qualche forma di autorità sul minore oppure vive nella stessa casa. Questa norma si applica per esempio a insegnanti, catechisti, educatori, fratelli maggiori, assistenti sociali (come appunto in questo caso), medici, pubblici ufficiali. L'età del consenso sale ulteriormente a 18 anni se il fatto è commesso da un genitore (anche adottivo), da un ascendente, da un convivente di questi ultimi o dal tutore.
Sms rivelatori - È stata la madre dell'adolescente, afflitto da problemi di adattamento, a insospettirsi: ha infatti trovato sul telefonino cellulare del figlio alcuni messaggi sms che inequivocabilmente lasciavano intendere una relazione intima tra lui e l'assistente sociale. Nella giornata di martedì, mentre l'educatrice era nella casa del suo assistito, è così scattato il blitz dei carabinieri, che hanno bloccato la donna in atteggiamenti sconvenienti con il minore.
Sospesa la cooperativa - Il Comune di Milano ha deciso di sospendere cautelarmente il contratto di affidamento ai servizi di assistenza domiciliare alla cooperativa Diapason, e ha già annunciato di volersi costituire parte civile nel procedimento che sarà istruito. La cooperativa da anni aveva una convenzione con il Comune di Milano per l'affidamento dei servizi di assistenza domiciliare e recentemente aveva ottenuto l'accreditamento dal settore Politiche Sociali di Palazzo Marino. «Sono sconvolta e addolorata - ha affermato l'assessore alle Politiche Sociali Mariolina Moioli - e ho già dato mandato ai miei direttori di rescindere ogni contratto con la cooperativa, visto che è la cooperativa che fornisce al Comune ogni garanzia sui propri operatori». L'assessore ha inoltre annunciato di essersi già messa in contatto con l'avvocatura di Palazzo Marino per far sì che l'amministrazione possa figurare come parte lesa nel procedimento giudiziario aperto contro l'assistente sociale. «Ho già attivato i servizi sociali - ha concluso Mariolina Moioli - per dare tutto il supporto psicologico alla famiglia del ragazzo».
c'è anche il caso della insegnate condannata per atti sessuali con tre suoi studenti minorenni: è riuscita a convincere alcuni giudici che erano stati i minorenni a corrompere lei e non il viceversa
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/cronache/10_gennaio_30/guastella-sexy-supplente_662af7d8-0d6a-11df-829b-00144f02aabe.shtml
la differenza nei due articoli è di ordine culturale... della serie i maschi debbono far sesso a prescindere e le femmine fanno sesso solo con il consenso della societa'...perche' ci scandalizziamo...c'è bisogno di cambiamenti culturali profondi è ovvio....ma alla fine se questo blog è nato per denunciare certe ingiutizie... cosa vorreste dire che i due maggiorenni non sono colpevoli???...la data delle vittime è un dato oggettivo o no? cos'è dovevano essere piu' colpevolizzate le donne sia la vittima che la carnefice? e perche'?
RispondiEliminaNo scusa anonimo ma la differenza sta nel modo di affrontare l'argomento: se è un uomo allora è sicuramente un mostro mentre se è una donna allora si è innamorata e va capita. Per me si tratta di violenza sessuale punto e basta senza distinzione tra uomini e donne ma culturalmente stiamo pagando la situazione maschilista creata in secoli di storia.
RispondiEliminaRiguardo al secondo si parla di assistente sociale, insegnante ed educatore. La signora citata di che categoria professionale appartiene? Credo sarebbe opportuna una maggiore chiarezza nel pubblicare le notizie e un minimo di conoscenza dei diversi ruoli professionali di cui si parla. Educatori e assistenti sociali non sono la stessa cosa, non hanno lo stesso ruolo e scolgono mandati istituzionali distinti. Ne gli assistenti sociali ne gli insegnanti svolgono funzioni di assistenza domiciliare.
RispondiEliminala signora era un educatrice. credo che i termini "assistente sociale" e "insegnante" siano stati usati dal giornalista in maniera impropria, come spesso avviene
RispondiEliminaIl discorso è semplice..Il signore all'epoca comandante della squadra mobile che ha diretto le indagini, visibile nella foto qui esposta, era un demente che voleva far carriera su un caso che di scandaloso non aveva proprio niente. Infatti fece scalpore perchè il mix era perfetto, attore, minorenne facebook.La cosa peggiore da pensare é.. che l'arma della giustizia è in mano a questi personaggi che vogliono solo apparire e non sono in grado di fare veramente i loro mestiere !! in che mani siamo noi Italiani?
RispondiEliminaSiamo nella merda. Comunque anche la Panasiti non è da meno. Il Regno di Milano in generale è la cloaca del femminismo italiano
RispondiEliminaAnonimo del 13 luglio, ti sei bevuto il cervello? Il comandante ''voleva far carriera''? Scherzi? C'è stato un rapporto che la legge indica come ''illecito'' e l'ufficiale ha fatto il suo dovere e merita tanto di cappello. Se per te il rapporto adulto-minorenne o le questioni sulla pedofilia non hanno nulla di scandaloso, allora sei tu il demente. Curati, idiota.
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