21 maggio 2010, Torino - Nemmeno il pancione ha fatto desistere Bisa Salic, ragazza nomade di 21 anni originaria di Belgrado, dal razziare un appartamento di piazza Chironi. La donna, che è all’ottavo mese di gravidanza, ieri mattina si è introdotta in un alloggio al quarto piano di un edificio in ristrutturazione, con lei c’era una ragazzina di soli 15 anni, anche lei nomade.
Scassinata la porta con dei cacciaviti, si sono date al saccheggio: gioielli, orologi, banconote in euro e in dollari, addirittura un hard disk esterno. Sfortunatamente per loro, durante il colpo hanno attirato l’attenzione degli operai che da tre mesi lavorano nel palazzo, i quali - vedendole sbucare dall’appartamento - hanno prontamente avvisato il 113 e si sono messi di fronte all’ingresso per bloccarle.
Le due nomadi, anziché tentare la fuga, hanno affrontato i muratori a muso duro: pugni, calci e schiaffi in pieno volto. Solo l’arrivo degli agenti del commissariato San Paolo ha interrotto il parapiglia. Dopo aver recuperato la refurtiva, i poliziotti hanno arrestato Bisa Salic, che ha diversi precedenti per furto, con l’accusa di rapina impropria, mentre la ragazzina minorenne è stata indagata a piede libero e affidata alla madre. Il pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Marcello Maresca, ha disposto che la Salic, pur arrestata a tutti gli effetti, non venisse portata in carcere, bensì nel campo nomadi di strada Aeroporto, dove ha l’obbligo di rimanere. Questo per via della sua gravidanza in fase avanzata e perché la donna è madre di una bambina di 2 anni.
Una scelta obbligata quella del magistrato: la legge infatti prevede che le madri con figli al di sotto dei tre anni non possano essere sottoposte al regime di custodia in carcere. Precedenti interessanti: nell’aprile 2009 Surla, una zingara di origini bosniache, scontò gli arresti domiciliari su un furgone Ducato posteggiato in strada Bandina a Moncalieri. Motivo: il consistente numero di figli cui badare, addirittura 10. Anche la rom di 18 anni, arrestata dai carabinieri nell’ottobre 2007 per aver svaligiato un appartamento a San Maurizio Canavese, evitò il carcere grazie al suo pancione. Incredibile ma vero, la ragazza aveva prenotato un parto cesareo all’ospedale Martini, infatti, meno di 24 ore dopo l’arresto, era in sala operatoria a partorire.
Giovani scassinatrici di alloggi che evitano il carcere grazie alla gravidanza, proprio come nel celebre film di Vittorio De Sica “Ieri, oggi e domani”, dove la venditrice di sigarette di contrabbando Adelina - interpretata da Sofia Loren - sforna figli a ripetizione pur di non finire in galera.
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