mercoledì 24 marzo 2010

«Ha stuprato la nipote», ma non è vero niente: giustizia dopo 14 anni

Era stato accusato di aver violentato, seviziato e soggiogato sua nipote, all’epoca dei fatti ancora una bambina. Con questa accusa infamante addosso, con questo peso insopportabile nel cuore, ha dovuto sopportare anni di dolorosi processi e umiliazioni. Alla fine, la verità è venuta a galla. Quelle accuse erano finte, inventate di sana pianta da una ragazza dalla personalità evidentemente disturbata. E solo dopo 14 anni di calvario quest’uomo, oggi 70enne, è riuscito a ottenere giustizia: la donna che ha mentito rovinandogli la vita, la nipote oggi 31enne, sarà processata con l’accusa di calunnia aggravata.

La vicenda

E’ una vicenda che ha dell’incredibile quella che vede come protagonista Salvatore A., un uomo oggi quasi 70enne, accusato nel lontano 1996, dalla nipote allora 18enne, di averla stuprata e seviziata da quando era ancora una bambina. Dopo aver subito un processo che solo per il primo grado è durato ben 5 anni (anche se le udienze sono state solo 18), dopo aver ottenuto l’assoluzione con formula piena il 29 aprile 2004, dopo che la sentenza è passata in giudicato il 27 dicembre successivo; finalmente Salvatore A., ha ottenuto l'imputazione coatta della sua accusatrice oggi 31enne.

L’imputazione è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari Guido Salvini, che ha rigettato la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura. Nel dispositivo, il gip esprime perplessità su tutta la vicenda giudiziaria «fonte di sicura sofferenza» per il 69enne e in particolare sulla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero «il primo settembre 2009, dopo una stasi di quasi 4 anni del procedimento a partire dalla denuncia dell’anziano del 16 novembre 2005».

La disavventura giudiziaria di Salvatore A. è cominciata il 30 gennaio 1996 quando la nipote, all'epoca 18enne, lo aveva denunciato, sostenendo di essere stata violentata più volte da lui fin da quando aveva 10 anni. Ne era nata un’inchiesta giudiziaria e l’uomo ha rischiato anche di finire in carcere. Durante i cinque anni di processo, il racconto dell’accusatrice si fa via via più pesante: «Lo zio mi ha stuprata, mi spegneva le sigarette sulle braccia e sulle gambe - racconta la ragazza in Tribunale - e mi tagliuzzava con un coltellino». «Un giorno - riferisce sempre la 18enne - mi ha portata in un appartamento per farmi incontrare altri uomini che poi mi hanno stuprata».

Accuse false

Ma le accuse della nipote, erano via via cadute in una serie di contraddizioni al punto che i giudici avevano assolto l’imputato. La ragazzina sosteneva inoltre di aver confidato, all’epoca, queste cose ad alcuni partenti, che però erano già morti. «Quest’uomo - spiega il gip Giudo Salvini - ha subito un grave danno all’onore, e ha visto la sua libertà personale posta in serio pericolo e la sottoposizione a un processo che è durato molti anni, fonte di sicura sofferenza». «Per fortuna - conclude il giudice - quest’uomo ha creduto nella giustizia, presentando un proprio esposto nel 2005 contro la sua accusatrice».

Fonte

1 commento:

  1. Noi stiamo attraversando un problema simili, calumnia sul mio marito, no padre di mia figlia 17 anni, portata in comunita senza nemmeno esendo contattati di alcun asistente sociale, poi e stata protetta per 15 giorno , dopo quasi 4 mesi mi dicono che e in cinta, il suo ragazzo e cresciuto in comunità, noi pensiamo che lui centra , poi che e estata preparata di qualcuno per fare quelle dichiarazioni.

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