Un esempio eloquente in merito ci viene fornito da un caso accaduto l'altro ieri e riportato dal "Copenaghen post": il processo a tre giovani precedentemente condannati per violenza carnale è stato riaperto dopo che il fratello di uno di loro è riuscito ad acquisire una testimonianza filmata in cui la 16enne che li aveva accusati, rimasta anonima, confessava di aver mentito.
Lo stratagemma usato dal ragazzo per scagionare il familiare consistette nel riprendere di nascosto un flirt tra lui e la presunta vittima, che nel corso del rapporto amoroso si è lasciata andare alle dichiarazioni che l'hanno poi portata ad essere denunciata per calunnia. La teenager ha infatti confessato di aver accusato uno dei ragazzi per ripicca, mentre in realtà l'amplesso consumato era perfettamente consensuale. Questo a confermare il fatto che tra uno stupro e un rapporto legale passa in realtà una sottilissima differenza soggettiva: l'opinione della donna, peraltro impossibile da congelare e quindi suscettibile a ripensamenti.
Alla fine del filmato, la 16enne dice di non essere intenzionata a ritrattare per paura di essere punita. Tuttavia, noi sappiamo perfettamente che questo non accadrà mai e che i suoi timori sono del tutto ingiustificati, anche adesso che per puro caso è stata scoperta.
Alcune considerazioni
- siamo sicuri che un reato per il quale vale intrinsecamente la presunzione di colpevolezza, e che obbliga il presunto colpevole a doversi scagionare con l'acquisizione di prove peraltro difficilissime da acquisire, possa trovare spazio (nella maniera in cui è formulato attualmente si intende) nel codice di un paese democratico?
- qual'è la vera entità del fenomeno delle accuse strumentali, se è vero che solo a seguito di eventi incredibili e fortuiti come quello sopra riportato le menzogne vengono a galla? Qual'è la percentuale del sommerso? Quanti falsi abusi alla fine portano alla condanna di uomini innocenti, colpevoli solo di non essere riusciti a dimostrare la propria non colpevolezza?
la danese ne ha fatti incarcerare tre, ma in Italia una è riuscita ad accusarne sei
RispondiEliminahttp://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_ottobre_21/viaggio_montalto_castro_capponi-1601901526310.shtml
Altro caso italiano: una quindicenne piangendo denuncia di aver subito abusi sessuali nella metropolitana di Milano,
RispondiEliminascendendo in particolari: l'uomo si era calato i pantaloni, un anziano la aveva difesa con un ombrello...
Per sua sfortuna le telecamere di sorveglianza erano accese, e mostrano la verità: un ragazzo, incrociandola, le aveva detto "ciao bella". Il magistrato, dopo aver risolto il caso, la lascia andare dichiarando che
"capita spesso che i giovanissimi, nella fase della prima adolescenza, inventino storie come questa".
Probabilmente capiterebbe meno spesso se avesse cercato di farla condannare alla galera o all'internamento psichiatrico.
http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/30/giovane_aggredita_metro_Nessuna_violenza_co_7_071030030.shtml
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