Quello che più sconcerta sono le reazioni alla sentenza da parte dell'organizzazione Women Against Rape. Prima della pronunciamento da parte della corte, un portavoce della WAR ha commentato il rinvio a giudizio della donna nella seguente maniera
Siamo scioccati da questa decisione. Rimaniamo fermamente convinti dell'innocenza della donnaneanche si trattasse del suo avvocato. 60 persone hanno inoltre cercato di convincere il giudice dell'innocenza della Sherwood firmando una petizione. Alan Kent, avvocato della 52enne, ha espressamente dichiarato che la sua assistita ha ceduto confessando alla polizia di aver dichiarato il falso solo per evitare la carcerazione, quando in realtà le violenze ci sono state veramente. Il legale, seguendo l'ormai collaudato metodo "Franzoni-Taormina", ha cercato di convincere la giuria del fatto che il misterioso stalker della Sherwood fosse ancora a piede libero e intenzionato a mietere altre vittime.
Women Against Rape ha dichiarato infine di essere allarmata del crescente numero di donne perseguite dalla giustizia con l'accusa di aver fatto false dichiarazioni. Lasciando intendere naturalmente che tutte quelle accuse sono in realtà infondate, perché le donne che denunciano una violenza dicono il vero a priori. Ci stiamo dirigendo verso il riconoscimento di un nuovo principio giuridico? Fortunatamente esistono ancora magistrati che usano il cervello.
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