21 settembre 2010, Pisa — Assolto perché il fatto non sussiste. È questa la sentenza emessa ieri mattina dal tribunale per il caso di un marito accusato di maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale dalla ex moglie da cui ha
divorziato negli ultimi mesi (ma con la quale continua attualmente a gestire un'attività commerciale). Per il primo collegio non ci fu violenza e non ci furono maltrattamenti: per quanto riguarda invece le presunte lesioni aggravate ci sarebbe stata una querela tardiva, e su questa base si è ritenuto di non doversi procedere.
Il quadro accusatorio in base al quale l’uomo era stato portato in giudizio si riferiva a presunti maltrattamenti gravi continuati nel tempo e addirittura a due episodi di violenza sessuale, rapporti imposti con la forza, avvenuti nel gennaio scorso. Stando alle accuse della ex moglie, raccolte dai carabinieri, l’uomo l’avrebbe più volte colpita a calci e pugni, in varie parti del corpo, infliggendole anche umiliazioni frequenti e offese e l’avrebbe tradita in più occasioni, perfino con una dipendente. Le accuse avrebbero portato al suo rinvio a giudizio e al processo, nel corso del quale però sarebbero sorte
diverse contraddizioni rispetto alle deposizioni rese e agli avvenimenti, collocati temporalmente nell’arco degli ultimi tre anni, partendo dal 2007.
Ieri è stata nuovamente ascoltata la donna, la quale ha ammesso che anche dopo le denunce avrebbe fatto una vacanza con il marito durante la quale avrebbero avuto normali rapporti coniugali, ed ha deposto davanti ai giudici una delle presunte amanti, una dipendente, la quale ha però fornito una diversa versione dei fatti contestati fino a quel momento. Ha riferito addirittura come la moglie si fosse in alcune occasioni vantata con lei della vis amatoria del marito, cosa della quale anche l’uomo aveva chiesto conferma alla sua metà durante l’ennesima incursione nel locale dei carabinieri, da lei chiamati durante un litigio.
L’emersione di un’alterna di rapporti tranquilli a rapporti tesi avrebbe cambiato in corso di dibattimento le carte in tavola, al punto che
perfino la pubblica accusa ha finito ieri mattina col chiedere l’assoluzione dell’imputato. Richiesta a cui ovviamente si è associata la difesa e confermata, dopo quindici minuti di camera di consiglio, dal primo collegio, che ha assolto l’uomo dalle accuse di maltrattamenti e violenza sessuale appunto perché il fatto non sussiste e dalle lesioni aggravate per difetto di querela.